giovedì 15 dicembre 2016

IAC 2016: il resoconto

144Mhz - 9el Tonna - Colma di Sormano - JN45OV

Con questa settimana si è concluso per il 2016 l'Italian Activity Contest.
Un contest che abbiamo cominciato il 5 gennaio con più di un dubbio e con l'idea di partecipare solo alla categoria 144 ma che ci ha fin da subito conquistato al punto da convincerci essere presenti anche alla categoria 432.

La nostra scelta, eroica ma obbligata a causa di mancanza di un QTH fisso adeguato, è stata quella di partecipare sempre in portatile.
Questo ha influito non poco sul “sacrificio” richiesto per esserci, quasi sempre, il primo e secondo martedì del mese. Abbiamo montato e smontato antenne con la neve, la pioggia, il vento, il temporale. Anche quando voleva dire mangiare un panino al volo mentre si guidava verso la postazione prescelta perché si ha fatto tardi e rientrare a casa dopo mezzanotte, fare una doccia al volo e puntare la sveglia alle 5 (locali, non UTC) per tornare al lavoro l'indomani mattina.

Ma perché questo IAC ci è piaciuto tanto? Perché è uno degli ultimi baluardi dell'HAM Spirit, ovvero della gentilezza e spirito di cooperazione che dovrebbe caratterizzare il mondo radioamatoriale ma che è ormai difficile da trovare. Le stazioni on-air sono abbastanza numerose ma c'è posto per tutti. Le odiose stazioni che creano disturbo su tutta la banda usando potenze spropositate sono davvero poche poche ed i partecipanti sono sempre molto gentili e simpatici.

432Mhz - 2x10 Fracarro + 12el. cross - Monte Barro - JN45QT
Non ci si aspetti grosse sorprese. I nominativi sono sempre quelli. Ma questo non rende la ripetizione mensile una cosa noiosa ma anzi soddisfa la voglia di sperimentazione. Ogni modifica al set-up (cavo, antenna, altezza del palo, postazione,...) produce una differenza che può essere finalmente osservata in maniera oggettiva guardando i log mese per mese e potendo contare anche su rapporti reali dati da altre stazioni in giro per l'Italia che ormai ci conoscono e ci riconoscono. Altra differenza rispetto ai contest della domenica è anche quella: non ci si ferma al solito “59 ciao” ma il collegamento spesso si prolunga piacevolmente scambiandosi report reali sulla qualità del segnale, sul set-up utilizzato e con prove di puntamento con le quali spesso si scoprono inaspettate riflessioni!

Lo IAC ci ha anche aiutato ad evolverci come contester. Siamo partiti alla vecchia maniera, senza aiuti, cercando le stazioni semplicemente girando il VFO. Abbiamo poi pian piano cominciato ad abbandonare le nostre antipatie verso i DX cluster per poi approdare alle chat on-line per accordarsi sugli skeed . Siamo anche riusciti a sperimentare l'airplane-scatter (programma che da informazioni sul passaggio di aerei di linea che possono essere sfruttati come superficie di riflessione del segnale tra due stazioni che altrimenti son potrebbero sentirsi).

Come siamo messi in classifica? Non lo so e, sinceramente, neanche mi interessa.
Ciò che mi interessa, oltre al divertimento personale, è la maggior conoscenza della propagazione nelle bande dei 2m e 70cm che è maturata in questo anno di uscite.
A lato classifica sezioni sono invece bel felice di aver contribuito a far sapere in giro che ARI Lecco non è una sezione fantasma, abbiamo fatto vedere che esistiamo e siamo attivi anche su questo fronte.

144Mhz - 10 el Diamond - Cornizzolo - JN45pt

Un'ultima frase per ringraziare Alfredo IK2FTB, manager del contest. Con l'invio del primo log di dicembre è arrivata una mail nella quale annuncia di aver lasciato questo ruolo a causa della grande mole di lavoro che ne deriva. Pare che i partecipanti allo IAC siano in aumento e non riesce più a star dietro al gran numero di log che gli vengono inviati.
Sempre puntuale nei chiarimenti riguardo al regolamento e particolarmente tollerante anche quando c'è stato qualche ritardo nell'invio dei log.
Grazie per aver tenuto in piedi fino ad oggi “la baracca”!


A risentirci il 3 gennaio per il primo appuntamento dello IAC 2017!



venerdì 9 dicembre 2016

tristemente 1° classificato



Mi è arrivato oggi l'attestato di partecipazione al contest QRP Leonessa d'Italia organizzato dalla sezione ARI di Brescia.

Il contest è -credo- l'unico in Italia dedicato al QRP HF e si svolge in settimana, la sera, nelle bande dei 40-80m e da quest'anno anche in 20 (aggiunta che dovrebbe agevolare la partecipazione anche a stazioni non dotate di antenne per le bande basse).

Ho fatto il contest da casa accordando i soliti due fili fuori dalla finestra, per cui in condizioni operative quantomeno pietose; ma già chiamando e girando il VFO avevo capito che la partecipazione non è stata particolarmente alta. Anzi, sebbene la propagazione ci abbia messo del suo il silenzio era incredibile tanto sull'etere quanto sul cluster. Comunque ho optato per la categoria CW così da aumentare la mia poca dimestichezza con la telegrafia.
A fine serata ho chiuso il log con solo 2 QSO. Il primo in 40m con uno spagnolo che probabilmente del contest neanche ne sapeva niente ed un'altro in 80 proprio con ARI Brescia (che ascoltavo anche in 40 ma che non sono riuscito a collegare).
L'anno scorso in portatile fonia qualche collegamento in più l'avevamo fatto.

La cosa che mi ha lasciato di stucco aprendo l'attestato di partecipazione è quello che c'è scritto:

"1° CLASSIFICATO NELLA CATEGORIA CW"

Tristezza. Anche se non ho ancora visto le classifiche ho la sensazione che avrebbero potuto scrivere "UNICO partecipante alla categoria CW"... spero di vedere pubblicati i risultati e di costatare che c'era qualcun'altro. Ma dubito che qualcuno sia riuscito a far peggio di 2 QSO.
Per la sezione fonia/mix non saprei; ma non credo ci siano stati molti partecipanti.
Ho ascoltato parecchio IQ2CF chiamare in SSB senza ricevere risposta.

Colpa della strana scelta di proporre un contest la sera in settimana? Non credo; anzi, essendo rara attività di questo tipo dovrebbe attirare le stazioni che al sabato/domenica preferiscono fare altro rispetto allo stare dietro alla radio. Banalmente anche solo fare due chiamate dopo cena non sono cosa impegnativa.

Colpa del QRP? probabile; gli entusiasti della bassa potenza sono pochi e spesso disturbati da stazioni che pompano Watt ben oltre i limiti consentiti dalla legge. C'è più gente con la canna da pesca sul tetto e l'ampli in stazione che radioamatori che cercano altre soluzioni per farsi sentire (ignorando il fatto che oltre che farsi sentire, bisogna anche riuscire ad ascoltare) e che si accontentano dei collegamenti donati dalla dea propagazione.

L'idea che non valga neanche la pena il tentativo di abbassare la potenza in uscita dai soliti 100W (se non 500-1000 o più) a 5 per vedere cosa si può fare è triste. Eppure scommetto che molti sarebbero sorpresi. Specie quei radioamatori che hanno parchi antenne di tutto rispetto.
Se almeno per una sera all'anno tutti gli abituali partecipanti ai contest HF provassero a stare a questo gioco potremmo scoprire come è bello fare tanti collegamenti senza il caos creato dagli sblatteri delle "big gun" che sparano fuori potenze assurde. Divertendosi tutti, allo stesso modo.

Spero che ARI Brescia non decida di abbandonare questo contest che può essere un bel punto di ritrovo annuale per gli appassionati italiani del QRP in HF.





venerdì 11 novembre 2016

on-air col DMR


Non ho mai avuto interesse nei modi digitali in HF; ho sempre però guardato con ammirazione i sistemi per V/UHF diffusisi negli ultimi anni... non tanto dal punto di vista “ludico” ma per i loro indubbi vantaggi durante i servizi di assistenza a gare od in ambito ARI-RE.
Inizialmente, quando io muovevo i primi passi nel mondo radioamatoriale, si stava diffondendo il D-Star; allora era l'unico in campo HAM ed in sezione ha subito preso piede visto che permette di fare parecchie cose interessanti specie se lo si collega ad un computer con accoppiato al famoso software D-Rats.
Io dal D-star sono sempre stato fuori dato che per sperimentare il sistema bisogna acquistare obbligatoriamente una costosa Icom e dato anche che quando l'ho usato tramite apparati presi in prestito dalla sezione l'ho trovato poco intuitivo e molto macchinoso da usare.
Poi è arrivato il C4FM di Yaesu che hanno sperimentato in due o tre in sezione... ma è arrivato tardi in un mondo monopolizzato da Icom e quindi è stato praticamente ignorato da tutti.

Ora pare si stia assistendo ad una rivoluzione che arriva dall'esterno del mondo amatoriale.
In ambito civile è da anni che viene sfruttato il DMR. Già 3-4 anni fa c'erano radioamatori con delle Motorola civili riprogrammate in banda amatoriale e vi erano anche dei ripetitori... ma restava una cosa di nicchia. Poi sono arrivati i cinesi. Con poca spesa si porta a casa una radio DMR e quindi in molti tra quelli che si fermavano di fronte al prezzo di una Icom, Yaesu o Motorola si sono fatti avanti ed è da qualche mese che la rete DMR HAM cresce a vista d'occhio.

Sono riuscito a “pilotare” un regalo di compleanno ed ho ricevuto una Retevis UHF con GPS che questa sera è finalmente stata programmata e collaudata.
Il sistema a prima vista sembra subito interessante. Sarà ovviamente da approfondire!




domenica 23 ottobre 2016

Lightcase per KX3

Non sono un SOTAro estremo; le mie attivazioni sui monti sono poche e comunque mai impegnative. Rimane comunque il fatto che l'unica parte fastidiosa del fare attività radiantistica in montagna è il peso extra da caricare nello zaino.

Quando ci andavo con Ts-50, accordatore e due batterie al piombo da 9Ah facilmente erano più di 10kg extra. L'acquisto del KX3 e delle batterie LiPo hanno dato un bel taglio al peso dello zaino.

Già da tempo però meditavo sul fatto che il bellissimo case HPRC in cui trasporto usualmente la radio è ottimo ma in verità un po' troppo pesante (poco meno di 1kg vuoto) e che trovando il giusto contenitore in plastica avrei potuto ridurre di parecchio questo peso.
Dopo aver passato parecchi supermercati a prendere misure di vari contenitori per alimenti ho trovato, per caso, una scatola adatta al reparto cucina di Ikea. Ho acquistato il set di scatole da frigo PRUTA (3.99€ per 17 contenitori diversi) in cui il box più grande sembra fatto sulle dimensioni dell'Elecraft. La plastica di cui è fatto è piuttosto fine e non sembra per nulla robusta; nel set ce ne sono 2 di quella dimensione e vista la spesa non sarà eventualmente un dramma andare a sostituirla in caso di eventuale guasto.
Nella scatola c'è spazio anche per qualche accessorio e basta aggiungere qualche pezzo di gommapiuma per fermare gli "sballottamenti" e fare passeggiate tranquille.

Non fidandomi della tenuta ermetica della scatola ho completato la protezione inserendo il tutto in una sacca stagna in nylon proveniente dall'attrezzatura da kayak ed eventualmente reperibile nei vari negozi on-line per pochi €.


Il tutto (scatola + gommapiuma + sacca stagna) pesa 160g, è costato poco, ed una volta infilato il tutto nello zaino - magari in mezzo ai vestiti di ricambio - offre a mio parere un grado di protezione più che sufficiente a farmi passeggiare tranquillo.



giovedì 22 settembre 2016

KX3 in modalità SDR

Arrivata la scheda audio mi sono subito messo all'opera per collegare il KX3 al PC e sfruttare la modalità SDR... In realtà, vista l'architettura di questo gioiellino di casa Elecraft, non so se effettivamente si possa parlare di utilizzo in "modalità SDR"; il lavoro in fin dei conti è quello di utilizzare un qualsiasi programma SDR per sfruttare il segnale dell'uscita I/Q (segnale complesso generato dalla radio e tramite il quale il PC è in grado di ricostruire lo spettro di una  parte della banda in uso) ed utilizzare il computer come fosse un panadapter su cui visualizzare e manipolare segnali, filtraggio, filtri,...



Il materiale occorrente è il seguente:
-un Elecraft KX3 (ovviamente);
-un PC (altrettanto ovviamente);
-una scheda audio con ingresso stereo (assicurarsi che ci sia il LINE-IN; l'ingresso MIC è in mono e non può essere utilizzato);
-Cavo stereo jack3,5mm-jack2,5mm
-Cavo KXUSB per il controllo dell'apparato (lo stesso che si utilizza per l'aggiornamento firmware).

Date le mie limitate capacità informatiche non ho inventato nulla, mi sono limitato -tristemente- a scopiazzare chi lo aveva già fatto dopo aver trovato informazioni grazie a Google; molto utili sono la guida passo-passo di DG0JBJ ed il supporto del gruppo Facebook dedicato al KX3.

La configurazione è semplice: si installano i vari driver di scheda audio e cavo KXUSB prendo nota della porta COM su cui è installato.
A lato software serve un programma per la gestione di apparati SDR (nel mio caso ho scelto HDSDR) assieme ad Omni-RIG (programmino che fa comunicare HDSDR con i controlli CAT della radio).
Si passa poi alle impostazioni della radio. Tramite i menù si attiva la porta I/Q e si modifica eventualmente la velocità di comunicazione della porta seriale a 38600b/sec, dopodiché si passa alla rapida configurazione di Omni-RIG impostando come radio K3 ed impostando i corretti parametri di porta COM e velocità.
Si può ora aprire HDSDR ed  impostare il CAT tramite Omni-RIG ed i parametri del menù "RF Front end options & calibration" con i parametri corretti che si trovano sulla guida di DG0JBJ.

Si è così pronti ad iniziare l'ascolto che però presenta un problema (visibile nello screenshot qui sotto). Si vede un segnale fantasma perfettamente centrato sulla frequenza mostrata sul VFO (sospetto generata dall'oscillatore della radio) ed altri segnali spuri sempre fissi probabilmente causati da qualche loop strano. Per questi problemi non ho trovato indicazioni su internet per cui andrò un po' a tentativi per cercare di eliminarli ma parliamo comunque di segnali "fantasma" che si vedono ma non degradano l'utilizzo del sistema. Ora serve giocarci per prenderci la mano... ma so già che una volta appurato che tutto funziona come dovrebbe il sistema verrà accantonato dato che mi sto già documentando sull'ulteriore evoluzione che è creare un vero e proprio panadapter portatile -tipo PX3- basato su RaspberryPi.




domenica 3 luglio 2016

Un piccolo passo, una grande soddisfazione!


L'altro giorno mi è arrivata una grossa busta via posta, conteneva il diploma cartaceo dell' Italian Navy Coastal Radio Station Award. I miei primissimi collegamenti in telegrafia effettuati grazie alla pazienza degli operatori dell'Associazione Radioamatori Marinai Italiani.

Non sono uno che sta dietro ai vari diplomi ma ci ho tenuto particolarmente a fare richiesta di questo perchè testimonia un momento importante della mia "carriera" da OM. I telegrafisti son pochi e quelli che lo fanno senza PC ancora meno.

Dato che se sto in radio molto molto poco (l'ultimo QSO fatto risale addirittura a qualche mese fa) da allora non sono migliorato comunque mi ha fatto veramente piacere ricevere l'attestato e leggere il riferimento alla categoria only CW.

Vi è riportato anche il fatto che sono stato il 4° classificato in categoria. Il diploma è in realtà anche un contest e quindi per ogni categoria viene redatta una classifica. Non un risultato grandioso, in classifica indipendent/CW siamo in 5 ed il quinto è l'unico non italiano (un ungherese) ma comunque questa cosa non mi ha tolto il sorriso dalla bocca; Anche se non fossi riuscito a raggiungere il punteggio minimo per partecipare sarei stato ugualmente felice nel ricevere la semplice cartolina QSL.

mercoledì 18 maggio 2016

Nuovo Elecraft KX2

Se fino ad oggi la radio HF QRP più estrema in senso di compattezza e leggerezza era il KX3 (lasciando perdere le varie soluzioni limitate al solo CW ovviamente) adesso non è più cosi.
Mi chiedevo come mai in casa Elecraft dopo aver creato il piccolo KX1 (un 4 bande senza display e rigorosamente solo CW) erano passati direttamente al numero 3.. oggi col KX2 la risposta è arrivata.
Un'apparato che come la numerazione vuole è una via di mezzo tra i due.
Presentato pochissime ore fa con grande sorpresa al Daytona HamFest ha già rapito l'attenzione di tutti gli amanti delle attivazioni all'aria aperta.

Le dimensioni e peso (ridotto a soli 400g) somigliano a quelle del KX1 ma è comunque dotato di un display identico al KX3 e può lavorare non solo in telegrafia ma anche in fonia e dati.
Può addirittura, come il fratello maggiore, contenere un pacco batterie (LiPo in questo caso) ed un'accordatore automatico.
Ovviamente per risparmiare spazio e peso qualcosa si doveva sacrificare:
L'operatività è limitata alla banda HF; per cui niente 160 e 6m. Non si possono inserire i moduli per lavorare in 144 o 70 Mhz così come sono limitate le connessioni (c'è una sola porta denominata ACC, per cui niente RX I/Q per farlo lavorare via PC come SDR, niente porta per il controllo di transverter esterni, non è possibile collegarlo al panadapter).

Insomma, se il KX3 è una radio che nei confronti delle stazioni "da base" HF ha il solo limite della potenza erogata a fronte di una portatilità estrema e di una ricca dote di accessori e funzioni innovative il nuovo KX2 si presenta come la più profonda estremizzazione del concetto di radio trail friendly togliendo dal fratello maggiore tutti quegli accessori che effettivamente sono carini quando si è a casa ma perdono tutta la loro utilità quando si va a fare attività tipo SOTA.

Da lato mio, seppur mi farebbe piacere ridurre ulteriormente il peso della mia attrezzatura da zaino, preferisco di gran lunga il mio buon -ormai vecchio- KX3 dato che mi dispiacerebbe non poco rinunciare in portatile al modulo dei 144 ed alla banda dei 50. Così come mi dispiacerebbe fare a meno di tutte quelle funzioni extra che fanno del KX3 una radio tanto perfetta in attività all'aria aperta quanto un'ottima stazione radio in casa.

Non mancherò comunque di giocarci un pò se mi capitasse l'occasione di tornare a trovare Bianconi in qualche fiera o direttamente nel suo mitico laboratorio.
.

giovedì 5 maggio 2016

LiPo

Ieri, in attivazione SOTA del Monte Linzone, ho collaudato le LiPo.
L'idea è quella di mandare in pensione le pesantissime batterie al piombo, almeno per le uscite a piedi.

Ho utilizzato la Zippy
3000mAh 3 celle.
Non l'ho stressata. Sono stato in TX per circa 2 ore col KX3 impostato a soli 2,5W.
Comunque sono partito con la batteria carica al 100% ed al mio ritorno ho dovuto ulteriormente scaricarla per raggiungere la tensione di stoccaggio perché era  ancora a 11.38V.

Portandosi con se solo questa batteria si può tranquillamente fare un'attivazione di un giorno in bassa potenza.

Le prossime prove da fare sono con radio impostata a 5W ed alla massima potenza che da la radio (12W).
Quest'inverno poi ripeterò i test con temperature rigide... ambiente in cui tutte le batterie soffrono parecchio.

venerdì 1 aprile 2016

Ari Lecco Contest Team


Dopo una fase embrionale di test e prove durata qualche mese nasce, con presentazione ufficiale all'assemblea ordinaria dei soci di febbraio 2016, il "contest Team" della sezione ARI di Lecco.

Da oggi siamo anche on-line sul sito della sezione:
http://www.arilecco.it/la-sezione/contest-team/

Stay tuned!

lunedì 7 marzo 2016

CW, ma che sudata!

Era da qualche giorno che la sera mi capitava di trovarmi sulle frequenze QRS a lanciare il mio "CQ QRS novice operator" ma purtroppo, grazie alla scarsa efficienza di quei due fili da stendere che oso chiamare antenna, nessuno ha mai risposto.

Tempo fa ascoltavo spesso la sera tra i 7030 ed i 7031 stazioni italiane che trasmettevano a bassa velocità. Da parecchio quelle frequenze sono vuote oppure occupate da stazioni che sparano a raffica per me incomprensibili.

Questa sera, dopo i soliti due o tre tentativi di chiamate in 40 ed 80, sul cluster è apparsa la stazione II1ICS: nominativo speciale di una storica stazione radio costiera della Marina Militare.
Mi sono sintonizzato sulla frequenza, centrato il segnale e cercato di "tirarlo fuori" il più possibile stringendo a soli 200Hz il filtro del KX3 (purtroppo se non si ha un'antenna degna di tale nome le bande basse sono una rumorosissima parte di spettro in cui non è facile neanche fare radioascolto).
La sua velocità è per me ideale, ad occhio direi poco meno di 25 parole/minuto, e la sua manipolazione comprensibilissima.

L'ho seguito un pò fare collegamenti, e visto che i suoi interlocutori viaggiavano tutti a velocità per me abbastanza comprensibili ho deciso di buttarmi e provare a rispondere.

Due tentativi a vuoto in cui sono stato scavalcato da altre stazioni poi finalmente mi ha risposto (seppur con nominativo sbagliato).

La sfortuna vuole che improvvisamente al secondo passaggio si sia manifestato un'intenso QSB per cui non sono più stato in grado di comprendere ciò che trasmetteva. Il segnale che inizialmente sfiorava S9 ora ballava tra i 5 ed i 3 annegando e riemergendo dal rumore di fondo.
Gli ho ritrasmesso due volte il mio nominativo perchè purtroppo non aveva copiato correttamente il mio suffisso e dopo un suo passaggio in cui purtroppo, lo ammetto, non sono riuscito a capire NIENTE ho deciso di chiudere con un "II1ICS de IZ2YWI 5nn tnx QSO 73 73".
Sono riuscito a cogliere l'inconfondibile sonorità di un 73 di risposta.
Spero solo mi abbia messo a log con il nominativo corretto!

Domani la QSL parte per via diretta, con sul retro il doveroso ringraziamento per la pazienza.


SETUP:

RTX: Elecraft KX3
ANT: Windom corta (7Mhz) buttata fuori dalla finestra
KEY: Verticale cecoslovacco
PWR: 12W

In generale direi che poteva andare meglio, molto meglio. Ma comunque arrivare qui è stata un'impresa titanica. Mesi e mesi (o dovrei dire anni :D ) col morse trainer sul cellulare; Il trauma non ancora superato (e che forse non supererò mai) di passare dall'ascolto di un segnale perfetto generato da un pc a quello generato dall'uomo in cui sono più le cose che mi perdo di quelle che decodifico; il capire come si manipola un tasto verticale.
La radiotelegrafia (quella fatta SENZA computer) non è un hobby semplice. Da autodidatti dietro ogni piccolo passo c'è tanto lavoro, tanto studio, tanto ascolto ed un quantitativo industriale di errori e risultati di esercizi da strapparsi i capelli.
Il primo QSO è stato un disastro; la nota positiva è che il prossimo, fra tante e tante ore di ascolto quando avrò la fortuna di trovare un'altra stazione ideale, potrà solo andare meglio!

martedì 5 gennaio 2016

IAC -Italian Activity Contest 2016

Oggi (anzi, ormai ieri) è iniziata una nuova avventura.
Siamo entrati nello IAC.
Questo non è un contest come gli altri, in cui impegni uno o due giorni al massimo nel week-end e poi finisce. Non ti ci puoi dedicare stile mordi e fuggi anche solo pochi minuti, magari perchè hai acceso la radio per caso, e non ti ricordavi che c'era quel contest, e decidi di passare due o tre rapporti giusto per inviare il log.

Partecipare allo IAC vuol dire prendere l'impegno, per i 144Mhz, la sera di ogni primo martedì del mese di trovare un posto adatto a fare attività VHF, montare antenna direttiva su palo, partecipare a quattro intense ore di attivita per poi smontare tutto quando ormai è notte. Nei giorni successivi sistemare il log, trascriverlo su file e controllarlo con gli appunti sui pezzi di carta.



Dopo aver fatto SWL nella data dello scorso dicembre per capire che aria tirava con altri amici della sezione ARI di Lecco abbiamo deciso di partecipare in questo 2016.
Non siamo degli incalliti contester; a dire il vero abbiamo una visione tutta nostra ed alquanto anomala del lato "agonistico" del mondo radioamatoriale. E questa nostra visione si sposa bene coi contest italiani, meglio se in 144. E lo IAC, che è uno dei più anomali tra i contest nostrani in VHF, è un'ottima occasione per metterci alla prova, sperimentare, provare e vedere quali risultati possiamo raggiungere nel lungo tempo facendo esperienza di una certa costanza nel fare attività -cosa che ci manca- e che può solo portarci a migliorare di molto la gestione del setup e la sua ottimizzazione in relazione alle variabili in gioco (stagione, meteo, quota, risorse disponibili, logistica,...).
Il primo appuntamento si è concluso da pochissimo. Per l'occasione abbiamo optato per una, forse meno etica, stazione multioperatore in cui ogni singolo OM passava il proprio indicativo.

Setup:
ANT: Yagi 10 el. Diamond a 6m da terra alimentata da 10m di Aircel5
RTX: per la prima parte Yaesu ft-857 (PWR: 50W); per la seconda parte Elecraft KX3 (PWR:3W)
LOG: direttamente su PC con software QARtest
ALIM: generatore a benzina, alimentatore stabilizzato 220-12v per 857, batteria LiPO per KX3

Ci siamo tutti stupiti nel notare il fatto che il nostro "raggio di azione" non è minimamente variato nel passare dai 50W dell'857 ai miseri 3 del KX3.

Per le prossime date la configurazione e l'approccio del team sicuramente cambierà in maniera da atattarsi, di volta in volta, alle esigenze di tutti. Anche i partecipanti dovrebbero aumentare dai 3 di oggi.

Buon IAC a tutti!